Sculture en plein air a prova di Covid-19: riapre a Todi il parco Beverly Pepper

Dopo i mesi di lockdown, l'esposizione permanente di sculture dell'artista statunitense è di nuovo fruibile al pubblico, in un dialogo perfetto tra paesaggio e contesto urbano. Da godere in totale sicurezza. Lo storico dell'arte Joseph Antenucci Becherer: ``Dono trasformazionale per la città e la Regione Umbria``

FERRO, acciaio corten, inox, pietra. Sedici grandi sculture distribuite su due ettari di terra. L’ideale per coniugare arte, cultura e nuove regole sul distanziamento fisico. Il parco di Beverly Pepper, in provincia di Todi, è qualcosa di unico nel suo genere in Italia: un’immensa area verde, incastonata nel centro storico del borgo umbro, dove è stato costruito un percorso artistico-naturalistico che permette ai visitatori di godere dell’interazione fra genio creativo, contesto urbano e panorami sul paesaggio circostante.

Il parco di sculture era stato inaugurato l’autunno scorso ma l’emergenza coronavirus ne aveva subito imposto la chiusura. Ora riapre le porte al pubblico per quella che è, a tutti gli effetti, una rinascita. “Si tratta di una prova di lungimiranza: sono stati creati strumenti di fruizione artistica a cielo aperto”, commenta Michele Ciribifera, presidente della Fondazione progetti Beverly Pepper. “Questo luogo permette di immergersi nell’arte anche in momenti così particolari e delicati. Siamo certi che i cittadini di Todi e i turisti lo apprezzeranno con ancora più passione e consapevolezza, dopo le dure settimane che abbiamo lasciato alle spalle”.

A ideare il parco è stata l’omonima celebre artista statunitense, scomparsa il 5 febbraio scorso all’età di 97 anni, che dal 1972 aveva fatto di Todi la sua seconda patria, sede di vita e lavoro, e che per questo aveva deciso di donare alla cittadinanza alcune delle sue opere. È stata lei a costruire il percorso di visita e a decidere, dopo uno studio approfondito sulle visuali e sulla situazione orografica, dove collocare le sculture, fedele al concetto base del rapporto tra opera d’arte e luogo di fruizione.

Il parco è ad accesso gratuito e sono previste visite guidate per scoprire i segreti dell’attività creativa dell’artista. Il programma parte domenica 21 giugno nell’ambito della Festa della Musica di Todi e prosegue il 27 e il 28 giugno con un weekend di visite guidate gratuite “All’arte aperta”, una passeggiata panoramica tra natura, arte ambientale e scorci di medioevo in totale relax.

“Le visite – spiega Elisa Veschini, vicepresidente della Fondazione – verranno effettuate in piccoli gruppi, sia per permettere la migliore fruizione delle opere e godere della loro interazione con il panorama circostante, sia per garantire il rispetto delle regole previste per la Fase 3 post emergenza coronavirus”. Per il mese di settembre, la Fondazione e il Comune di Todi celebreranno inoltre l’artista statunitense in un dialogo tra le sculture monumentali e arti performative, incluse ovviamente quelle del Parco di Todi.

La grande area verde nella quale si sviluppa il parco congiunge due importanti punti della città, il Tempio rinascimentale di Santa Maria della Consolazione e la chiesa di S.Fortunato, passando per la Rocca, punto più elevato del centro storico di Todi. Tra le opere esposte, alcune di quelle che hanno contribuito a fare di Beverly Pepper una delle scultrici contemporanee più note al mondo: le due San Martino Altars (1993), la riedizione delle Todi Columns e quattro sculture monumentali alte dagli 8 ai 12 metri, che nel 1979 erano state collocate al centro della tuderte Piazza del Popolo.

“Le opere esposte in modo permanente nel Parco di Todi, prese nel loro insieme, offrono una panoramica dello sviluppo stilistico che solo pochi giardini e parchi dedicati alla produzione di un unico artista possono dare” spiega Joseph Antenucci Becherer, docente di Storia dell’Arte dell’università di Notre Dame e uno dei massimi esperti di giardini dedicati a singoli artisti. “La collezione e il parco danno il loro contributo a tutta quella serie di luoghi d’incontro esclusivi all’aperto, come quelli dedicati a Henry Moore e Barbara Hepworth in Inghilterra o a Isanu Noguchi in California, che consentono di riflettere in maniera profonda sugli scultori che lavorando negli spazi all’aria aperta. La donazione, questa collezione e il parco arricchiscono l’Umbria con la presenza permanente dell’artista, ma, fatto ancora più importante, offrono al mondo un ambiente idilliaco per apprezzare pienamente il percorso di uno dei più intensi rappresentanti dell’arte contemporanea. Dal punto di vista culturale, si tratta di un dono trasformazionale per la città e la Regione intera”. E il regalo di Beverly Pepper diventa, a sua volta, il dono di Todi al mondo.

(Articolo su LA REPUBBLICA del 18/06/2020)
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